CAPITOLO 2: “DA CRISALIDE A FARFALLA”

Posted on by

 

DA CRISALIDE A FARFALLA

Mozione per l’elezione del Consiglio Direttivo dell’associazione
Metro-Polis – per una cittadinanza attiva

Novembre 2016

‹‹Anziché dirti di Berenice, città ingiusta, che incorona con triglifi abachi metope gli ingranaggi dei suoi macchinari tritacarne (gli addetti al servizio di lucidatura quando alzano il mento sopra le balaustre e contemplano gli altri, le scalee, i pronai si sentono ancora più prigionieri e bassi di statura), dovrei parlarti della Berenice nascosta, la città dei giusti, armeggianti con materiali di fortuna nell’ombra di retrobotteghe e sottoscale, allacciando una rete di fili e tubi e carrucole e stantuffi e contrappesi che s’infiltra come una pianta rampicante tra le grandi ruote dentate (quando queste s’incepperanno, un ticchettio sommesso avvertirà che un nuovo esatto meccanismo governa la città); anziché rappresentarti le vasche profumate delle terme sdraiati sul cui bordo gli ingiusti di Berenice intessono con rotonda eloquenza i loro intrighi e osservano con occhio proprietario le rotonde carni delle odalische che si bagnano, dovrei dirti come i giusti, sempre guardinghi per sottrarsi alle spiate dei sicofanti e alle retate dei giannizzeri, si riconoscano dal modo di parlare, specialmente dalla pronuncia delle virgole e delle parentesi; dai costumi che serbano austeri e innocenti eludendo gli stati d’animo complicati e ombrosi; dalla cucina sobria ma saporita, che rievoca un’antica età dell’oro: minestrone di riso e sedano, fave bollite, fiori di zucchino fritti.
Da questi dati è possibile dedurre un’immagine della Berenice futura, che ti avvicinerà alla conoscenza del vero più d’ogni notizia sulla città quale oggi si mostra. Sempre che tu tenga conto di ciò che sto per dirti: nel seme della città dei giusti sta nascosta a sua volta una semenza maligna; la certezza e l’orgoglio d’essere nel giusto – e d’esserlo più di tanti altri che si dicono giusti più del giusto – fermentano in rancori rivalità ripicchi, e il naturale desiderio di rivalsa sugli ingiusti si tinge della smania d’essere al loro posto a far lo stesso di loro. Un’altra città ingiusta, pur sempre diversa dalla prima, sta dunque scavando il suo spazio dentro il doppio involucro delle Berenici ingiusta e giusta.
Detto questo, se non voglio che il tuo sguardo colga un’immagine deformata, devo attrarre la tua attenzione su una qualità intrinseca di questa città ingiusta che germoglia in segreto nella segreta città giusta: ed è il possibile risveglio – come un concitato aprirsi di finestre – d’un latente amore per il giusto, non ancora sottoposto a regole, capace di ricomporre una città più giusta ancora di quanto non fosse prima di diventare recipiente dell’ingiustizia. Ma se si scruta ancora nell’interno di questo nuovo germe del giusto vi si scopre una macchiolina che si dilata come la crescente inclinazione a imporre ciò che è giusto attraverso ciò che è ingiusto, e forse è il germe d’un’immensa metropoli…
Dal mio discorso avrai tratto la conclusione che la vera Berenice è una successione nel tempo di città diverse, alternativamente giuste e ingiuste. Ma la cosa di cui volevo avvertirti è un’altra: che tutte le Berenici future sono già presenti in questo istante, avvolte l’una dentro l’altra, strette pigiate indistricabili››

Da Le città invisibili di Italo Calvino.

INDICE

  1. PREMESSA: LA CITTÀ MADRE
    1.1 ESSERE E COSTRUIRSI
    1.2 METODOLOGIA E BUONE PRATICHE
  2. COSTRUIRE METRO-POLIS
    2.1 TRA PASSATO E PRESENTE
    2.1.1 APERITIVI A TEMA
    2.1.2 FUORI PORTA
    2.2 TRA PRESENTE E FUTURO
    2.2.1 CORSI E PERCORSI
    2.2.2 PUBBLICAZIONI
  3. CONCLUSIONI: ALI SOLIDE E VOLO LEGGERO

1. PREMESSA: LA CITTÀ MADRE

1.1 ESSERE E COSTRUIRSI

Il nome «Metro-Polis» contiene in sé i nuclei fondamentali che guidano l’azione ideale dell’Associazione. Innanzitutto il «polis»: richiamo esplicito al modello democratico greco, ovvero l’ispirarsi a una democrazia diretta, viva e veramente partecipata. «Metro», invece, è da intendersi in una duplice accezione: in primo luogo ricorda il contesto metropolitano in cui si andrà a operare, dunque esplicita il calarsi di un confronto per sua natura ristretto (tipico della democrazia greca) all’interno di una società complessa. In secondo luogo, è traducibile con la parola «misura»: un monito atto a rammentarci sempre che ogni azione politico-civica e ogni progetto da essa scaturente debbono essere necessariamente «a misura d’uomo».

Metro-Polis è un progetto aperto, in divenire, e il sottotitolo «cittadinanza attiva» rivela anche la prospettiva civica dell’associazione: non si intende esprimersi nella scelta di un partito politico, ma si vuole l’apertura al confronto caratterizzato dall’accettare le differenti posizioni, dalla consapevolezza del fatto che le diversità sono sinonimo di ricchezza. Esiste, al di là delle appartenenze individuali, un sentire comune cui intendiamo dare voce: la necessità di una politica rinnovata che si basi sui valori di onestà e trasparenza. La cultura, da intendersi come bene comune e primario, può essere anche un piacevole strumento di trasformazione.

Ideale imprescindibile e regolativo di Metro-Polis è, infine, il divertimento: ogni iniziativa, di più ampio respiro culturale o di più immediata ricaduta civica, si ispira alla convinzione calviniana che «il divertimento sia una cosa seria».

In greco antico la parola metròpoli (μητρόπολις), composta da mèter (μήτηρ -τρός) e pòlis (πόλις), è traducibile come ‹‹città madre››: quasi guidati da un inconscio profetico, senza rendercene conto,  abbiamo scelto come nome della nostra associazione l’intenzione primaria che ci ha spinti ad agire, ovvero la volontà di creare un luogo inclusivo e fecondo, in cui ogni identità può trovare non solo spazio ma vera e propria dimora.
Metro-Polis è, nei fatti, una città madre: un luogo che accoglie e restituisce, è una dimensione dialogica che dona vita a un nuovo modo di produrre e fruire cultura, è una comunità orizzontale in cui ognuno è legittimato a dire e a dare.
Vivere Metro-Polis significa partecipare di questo spirito di condivisione e di convivialità: significa farsi mattone di un ponte che collega polimorfe identità; significa mettersi in gioco accettando di essere il nodo di una rete, un nodo tra i nodi. Vivere Metro-Polis significa dare spazio all’altro da sé, creare uno luogo di conoscenza in cui esplorare l’alterità per renderla di un passo più intima. Vivere Metro-Polis significa farsi piccoli e scoprire in questo la grandezza.

L’identità stessa di Metro-Polis vive in uno stato di perenne progettualità, essa è innestata nel futuro e, come tale, strutturalmente fluida, consapevolmente pronta a evolvere, mutare e arricchirsi. Metro-Polis possiede valori forti, fondanti, irrinunciabili ma rifiuta ogni genere di recinto e ogni tentativo di cristallizzazione: essa vive pienamente il tempo, accettandone non solo il costitutivo mutamento, ma anche la ricchezza immaginativa che lo scorrere porta con sé.
Fin dalla propria costituzione, Metro-Polis ha deciso di mantenersi aperta, in una nascita che è ancora in atto: l’identità di questa associazione si arricchisce cammin facendo, grazie al contributo di ogni nuovo socio che vuole farne parte. A chi decide di entrare in Metro-Polis, infatti, viene chiesto di portare con sé Cinque Titoli in Dote:  possono essere titoli di libri, di film, di articoli di giornali, di canzoni, di poesie, di telefilm, di interviste, etc… L’importante è che questi titoli riflettano l’identità di chi li porta con sé in dote, in modo da poter costruire insieme l’identità collettiva di Metro-Polis.

1.2 METODOLOGIA E BUONE PRATICHE

La scrittura di questa mozione ha voluto riflettere le modalità orizzontali e partecipative con cui Metro-Polis ha deciso di essere  e di operare.
Il percorso che ha portato alla scrittura di questo documento è stato lungo, ragionato e condiviso. Il Consiglio Direttivo uscente si è assunto la responsabilità di gestire il processo, lungo un anno, che porterà all’elezione di un nuovo Consiglio Direttivo impegnandosi a narrare alle socie e ai soci gli aspetti fondamentali della nostra associazione (identità, statuto, blog, la metafora del ponte, la metafora della rete e il valore della convivialità). Inoltre, convinti del fatto che l’elezione di un nuovo Consiglio Direttivo comporti l’istituzione di un vero e proprio mandato associativo per il prossimo triennio, si è proceduto alla realizzazione di tre incontri ad hoc al fine di arrivare consapevoli all’importante momento costituito dall’Assemblea dei Soci di fine 2016.
Un primo incontro lo si è organizzato proprio per poter scrivere nella maniera più collettiva possibile questa mozione: attraverso svariate attività si è proceduto all’identificazione di idee, progetti e all’individuazione di un lessico associativo fondamentale per il prossimo triennio.
Un secondo incontro lo si è voluto al fine di poter meglio specificare cosa significhi essere un membro del Consiglio Direttivo di Metro-Polis e per poter ragionare collegialmente sui profili più adatti a ricoprire tale ruolo.
Infine, in un terzo incontro, si è realizzato un vero e proprio “Direttivo Aperto”, ovvero un Consiglio Direttivo in cui sono inviate/i tutte/i  le socie e i soci di Metro-Polis: un’occasione utile per poter constatare in prima persona cosa accade durante queste riunioni.
L’esito di questo percorso partecipato, impegnativo ma fondamentale, viene integralmente restituito in queste pagine.

2. COSTRUIRE METRO-POLIS

2.1 TRA PASSATO E PRESENTE

2.1.1 APERITIVI A TEMA

Il triennio appena concluso ha visto Metro-Polis nascere, muovere i suoi primi passi e consolidare la pratica associativa che più la contraddistingue, ovvero la formula dell’Aperitivo a Tema.  Ogni mese viene organizzato un aperitivo incentrato su una tematica diversa: può essere la presentazione di un libro, il conoscere un’altra realtà associativa, il racconto di un tema particolarmente caro a un nostro socio, o, ancora, l’incontro con artisti o figure professionali di vario tipo, il mettere l’accento su un aspetto della vita collettiva dall’importante ricaduta civica, etc… Una modalità nuova di fruire la cultura, nel senso più ampio possibile del termine, che permette di unire un momento più ludico e leggero ad uno scambio di tipo intellettuale. L’Aperitivo a Tema è il modo di rendere vivo e concreto il nostro slogan: ‹‹Il divertimento è una cosa seria››.
Organizzare un Aperitivo a Tema significa fare del valore dell’accoglienza la stella polare del proprio agire:  occorre lavorare affinché chiunque decida di partecipare venga messo nella condizione migliore per poter esprimere liberamente il proprio pensare e il proprio sentire. L’Aperitivo a Tema è inoltre il luogo ideale in cui realizzare quel rapporto intergenerazionale che fin dal principio ha contraddistinto Metro-Polis; farne il proprio appuntamento fisso significa creare le condizioni per quel dialogo che, in realtà, è uno scambio bilaterale, una contaminazione di tutti con tutti.
Il sorriso, l’apertura e il buon cibo debbono amalgamarsi alla varietà delle tematiche trattate e da trattare, affinché la proposta culturale di Metro-Polis si mantenga sempre su standard informali ma elevati.
Il nuovo Consiglio Direttivo si impegna nel continuare questa pratica associativa, facendo tesoro di ciò che è stato al fine di rendere ancora più partecipato e funzionale quello che è il momento più importante della vita associativa di Metro-Polis.

2.1.2 FUORI PORTA

Nel triennio trascorso si è anche provato a dare vita a un’attività differente rispetto all’Aperitivo a Tema, ovvero il Fuori Porta: rispolverando l’idea delle tradizionali “gite fuori porta”, si è cercato di dare vita a gite, escursioni o anche solamente incontri che esulano dalle modalità degli Aperitivi a Tema. Metro-Polis vuole uscire, così, dai propri confini, dalle proprie porte, per aprirsi ancora di più alle mille sfaccettature della cultura.
Organizzare un Fuori Porta significa manifestare la volontà del contatto, del toccare l’altro, del vivere altre realtà laddove esse sono e operano. Con queste attività Metro-Polis può farsi finestra e spalancarsi sui mondi che non riesce trattenere entro i propri confini ma che vuole conoscere e apprezzare.
Pensare nei termini dei Fuori Porta significa esercitarsi in quella visione aperta di cui ci siamo dotati e che vogliamo coltivare con dolcezza e meticolosità: ampliare lo sguardo per abbracciare l’orizzonte, coglierne sfumature e dettagli, fare propria la bellezza che ci presenta e digerirne la bruttezza.
Il nuovo Consiglio Direttivo si assume l’onere di questa eredità e si impegna sia a ripensare i Fuori Porta al fine di renderli più efficaci, sia a declinare questo modo di vedere le cose in altri ambiti e/o iniziative.

2.2 TRA PRESENTE E FUTURO

2.2.1 CORSI E PERCORSI

Nell’idea originaria dei soci fondatori di Metro-Polis vi era la volontà di attivare dei corsi mensili su svariate tematiche con l’intento di approfondire diverse realtà civiche e culturali. Tale proposito è stato rimandato in virtù dell’esigenza di costruire e consolidare le fondamenta comuni dell’associazione: si è preferita una cautela organizzativa che garantisse il giusto tempo di maturazione ad attività e modalità.
Sarà premura del nuovo Consiglio Direttivo riservare una parte consistente del proprio sforzo organizzativo alla realizzazione di tali corsi, da intendersi come veri e propri percorsi: passeggiate nelle diverse dimensioni del sapere con l’obiettivo di incuriosire e di arricchire. L’ambito educativo e formativo in cui Metro-Polis intende impegnarsi dovrà essere adottato in continuità con l’identità originaria dell’associazione e con la peculiarità delle sue pratiche.

2.2.2 PUBBLICAZIONI

Metro-Polis si è dotata, nel corso degli anni, di un blog con l’intento di utilizzarlo come una piattaforma programmatico-culturale dell’associazione stessa: un luogo in cui i soci possono esprimere le loro opinioni sui più svariati ambiti del sapere e del sentire, una piazza virtuale in cui conoscere e dar voce ad altre realtà a noi affini, una dimensione di approfondimento e di divulgazione. Tale blog è andato progressivamente migliorandosi e raffinandosi, al punto da acquisire una vera e propria dignità di pubblicazione. In questo senso, il nuovo Consiglio Direttivo si occuperà di valutare le condizioni per la registrazione del blog di Metro-Polis come testata giornalistica presso il Tribunale del Comune di Bologna.
Durante il percorso partecipato ‹‹Costruire Metro-Polis›› è inoltre emersa la volontà da parte dei soci e delle socie di dar vita a una pubblicazione trimestrale cartacea. Il nuovo Consiglio Direttivo si assume l’impegno di verificarne le condizioni di fattibilità e di realizzazione.

3. CONCLUSIONI: ALI SOLIDE E VOLO LEGGERO

Il futuro è la dimensione del possibile: Metro-Polis fa capolino in questo orizzonte curiosa, non senza timori ma piena di speranza.
Metro-Polis arriva solida in questo luogo carico di fascino e mistero, forte di un passato in cui, con la giusta lentezza, ha imparato le nozioni fondamentali alla vita: gattonando, i primi passi un po’ traballanti, le corse infinite dei bimbi che ignorano i pericoli; il balbettio s’è fatto via, via lingua viva, parlata, dai termini forti e concreti. Metro-Polis è cresciuta. Ora è un pozzo, un luogo profondo in cui è possibile immergersi per poi risalirne mutati, diversi, con qualcosa in più. Come nell’Atanor degli antichi alchimisti, in cui i materiali entravano in un modo e ne uscivano trasformati per struttura e proprietà, così in Metro-Polis: chi vi partecipa con spirito autentico lascia un pezzetto di sé per prendersi un po’ dell’associazione. Questo qualcosa che si riceve non ha nome, o, meglio, ne possiede diversi di nomi; definizioni che, tuttavia, non ne esauriscono l’identità. Questo qualcosa è socialità, è la possibilità di instaurare amicizie e legami significativi, in cui la cultura passa per lo scambio di gesti, sorrisi, passaggi in macchina, oggetti, cibo e chiacchiere. Questo qualcosa è multicolore, una strana realtà fatta di forme polimorfe che riflettono luci mai uguali, dalle familiari tonalità calde e dalle affascinanti tinte fredde. È un qualcosa di attuale, in un continuo scambio col presente che ci attraversa, all’erta verso ciò che accade, pronto a coglierne le implicazioni. Infine, ciò che arriva da Metro-Polis in questa piccola alchimia nostrana, è un qualcosa di insolito, una modalità dello stare insieme e del fare cultura e del fare politica, davvero nuova, davvero differente rispetto a ciò che ci circonda. A questo insolito ognuno e ognuna di noi può dare il nome che preferisce, riflettendosi nell’acqua profonda di questo pozzo cui attingiamo.
Tuttavia, Metro-Polis è ancora una bambina che si appresta a compiere il quarto anno di vita. Una bimba che necessita di cure e impegno affinché rimanga costantemente attivacostantemente appassionata e mai impigrita dalla routine. Lo sforzo che richiede il nostro futuro è quello dell’immaginazione, l’ambizione del miglioramento, la fatica del rinnovamento, la voglia inesausta di fare del nostro meglio per dare un senso alla nostra Berenice nascosta. Continuare a fare di Metro-Polis una realtà significa continuare a lavorare per rafforzarne le ali: occorre darle spazio, ritagliarle uno spicchio sempre maggiore di visibilità e consolidare quell’armonia di temi e persone che già le danno vita e carattere. Far sì che Metro-Polis acquisisca sempre maggiore peso e “potere” non significa lasciarsi vincere dalla vanagloria, al contrario: si sancisce così l’impegno nel prendersi cura di questa realtà, si onora il tacito patto della continuità con gli elementi positivi del triennio trascorso e si vivifica l’indispensabile discontinuità verso ciò che non ha funzionato, nei confronti di quanto è migliorabile e perfettibile. Questo è l’impegno fondamentale che chiunque siederà nel nuovo Consiglio Direttivo di Metro-Polis dovrà assumersi: l’associazione è in crescita e si dovrà lavorare sodo affinché questa crescita sia sana, solare, ancora più ricca e ancora più divertente del passato sviluppo.
Abbiamo condotto Metro-Polis ai bordi della propria crisalide, l’abbiamo aiutata nel primo fondamentale squarcio e la guardiamo aprirsi in questa totipotente e primigenia bellezza di farfalla.

È ora il momento di farle spiccare il volo.

‹‹Se volessi scegliere un simbolo augurale per l’affacciarsi del nuovo millennio sceglierei questo: l’agile salto improvviso del poeta-filosofo che si solleva sulla pesantezza del mondo, dimostrando che la sua gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quella che molti credono essere la vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte, come cimiteri d’automobili arrugginite››

Da Lezioni americane di Italo Calvino

Patrizia Arcesilai
Milena Boldini
Patrizia Bonfiglioli
Valentina Bonzagni
Susanna Bottazzi
Carla Cacciari
Claudio Ceccarelli
Beatrice Collina
Francesco Colombrita
Laura Comitogianni
Vincenzo Comitogianni
Filippo Costa
Francesco Errani
Patrizia Fiocchi
Rosalba Granata
Mattia Macchiavelli
Valentina Martelli
Irene Pasini
Federica Rizzoli
Simone Romano
Silvia Salucci
Jessica Tabellini
Giulia Tedeschi
Maria Caterina Ussia
Martina Zappaterra